Viene eretta nel 1870 al n. 5 dell’attuale via Luigi Barattia, a mezzacosta sul crinale collinare, in posizione panoramica, e ha una planimetria a ‘T’, a due piani e seminterrato. L’impianto è tipicamente ottocentesco con espliciti caratteri di derivazione classica, quali la rigorosa simmetria di facciata e il timpano replicato a conchiudere i tre corpi di fabbrica, connotati al piano nobile da un paramento a dicotomia orizzontale, mentre il livello terreno è risolto in finto bugnato.
Commissionata dal capitano Casimiro Pezza, è acquistata nel 1880 dal dott. Pietro Denina, come ricordano le iniziali sulla banderuola; passa poi per eredità alla figlia Jenny, moglie di Alberto Aluffi (1860-1942), progettista di fama, promotore e Sindaco effettivo della Società per la Filovia Ivrea-Cuorgnè e fra i fondatori della Olivetti, nel 1908. Anche suo figlio Tancredi (1892- 1982) sarà progettista molto richiesto e attivo in diverse località dell’Eporediese e in Valle d’Aosta, dove realizza opere d’ingegneria civile e pubbliche di grande impegno, inizialmente di gusto eclettico e in seguito sempre più aggiornate a un Razionalismo attento alle esigenze funzionali e declinato in modo soggettivo. Emblematica è la funzione che riveste Villa Aluffi nella diffusione di una tipologia formale e di un modello stilistico seguiti in zona con piccole varianti sino almeno agli anni tra le due guerre.
Scheda tecnica a cura dell’arch. Grazia Imarisio